LE CITTA’ VISIBILI – racconti collettivi


radiospettacolo sul video partecipato

sabato 5 marzo dalle 21.30

circolo ARCI Scighera – Via Candiani 131

Nel 1999, la Banca Mondiale condusse un’indagine su 60.000 persone che vivevano con meno di un dollaro al giorno. Quando gli fu chiesto cosa avrebbe veramente fatto la differenza per le loro vite, la prima risposta, prima di cibo e tetto, era l’accesso ad una voce.
Il video partecipato, si muove sulla frontiera fra audiovisivo e azione sociale, attraverso laboratori di formazione e produzione.

Il video partecipato è un processo sociale: lavora sulla possibilità di innescare micro-trasformazioni tramite l’esperienza di produzione video orizzontale e partecipata.
Il video partecipato è anche vera produzione audiovisiva, capace di creare comunicazione inaspettata e ponti fra mondi separati da frontiere date per insuperabili: geografiche, politiche, sociali, di genere.

2001 slum di Nairobi, Kenya

2008 discarica di Maputo, Mozambico

2010 quartiere Bovisa, Milano

Otto ragazzi che vivono nelle strade di Nairobi imbracciano una telecamera per raccontare la loro vita e i loro sogni, sullo sfondo le baraccopoli della capitale del Kenya.

Un laboratorio di fotografia nella discarica di Maputo, in Mozambico, per tornare a sognare il futuro: qualcuno forse diventerà reporter, altri muratori, qualcuno falegname.

Nella periferia milanese un collettivo di lavoro insubordina la priorità dei ruoli in un meccanismo dispotico come quello cinematografico, andando in cerca con la videocamera di spezzoni di vita quotidiana.

Tre diverse esperienze, tre laboratori partiti dalla pratica sul campo, lasciando comunque che fossero gli allievi stessi gli artefici di questo processo, territori di idee e di confronto umano in cui convergono diverse esperienze e percorsi di vita.

Nelle mani dei ragazzi la macchina da presa non è solo uno strumento di conoscenza e di denuncia, ma diventa un’occasione originale di riscatto, la possibilità di fare del video uno strumento politico.

Il non avere a disposizione attrezzatura tecnica sofisticata, la necessità di dover girare velocemente per catturare l’attimo,  seguire al volo gli accadimenti, dover lavorare per scelta o anche per costrizione a mano induce a puntare su di un ritmo interiore più che a seguire una grammatica cinematografica corretta.

Al montaggio il compito di restituire unità ed un senso finito all’operazione.

Sul palco della Scighera Angelo Loy, Roberto Galante, Daniele Testa, e Orsola Sinisi coordinatori dei tre progetti di video partecipato, il collettivo dei videoteppisti Chiara Drusian, Chiara Martucci, Katia Cazzola, Letizia Buoso, Marialaura Noseda, Paolo Dell’Acqua, Paolo Rascanà, Tommaso Dradi, per raccontare al pubblico una forma di apprendimento non lineare ma circolare, che vuole innescare dei processi mentali attivi.

Conduttrice di eccezione Sanja Lucic di Radiopopolare accompagnata da Nicola Mogno del progetto ConnAction, al piano Sara Denova.

Nel corso della serata verranno proiettati i video prodotti dai laboratori:

African Spelling Book a cura di Angelo loy

L’ora di pranzo realizzato dagli allievi del laboratorio A Mundzuku Ka Yina

Bovisa film collection realizzato dal collettivo dei videoteppisti

 

 

Alza la testa, chiudi le costole e spara!

Laboratori di video partecipato e di fotografia

dal 5 all’ 8 marzo

SOS fornace – via Moscova, 5 (Rho)

In occasione dell’evento saranno organizzati dei laboratori liberi e gratuiti di video partecipato e fotografia a Rho.

Abbiamo buoni motivi per pensare che Milano non sia solo aperitivi, nebbia, umido e sfiga. Dal centro della città all’hinterland, tra asfalto e rotaie, i protagonisti della vita urbana si muovono incessantemente e vivono emozioni, frustrazioni, gioie ed ansie, componendo quello che è il grande racconto metropolitano, tanto reale quanto invisibile.

Non è però il destino a voler invisibile questa realtà quanto la volontà degli attori che la compongono.

Le città visibili è il progetto di chi crede nella possibilità di nuovi variegati racconti collettivi, prodotti a mezzo video o a mezzo foto, intimamente partecipati, in opposizione all’autorità della sceneggiatura e della regia.

I laboratori saranno a Rho, area di pendolarismo, di fabbriche dismesse, di quartieri dormitorio e della fiera più grande d’Europa, maggiori informazioni su www.connaction.tk e http://www.sosfornace.org.

Info e contatti:

Nicola Mogno (ConnAction) nicola.mogno@gmail.com

Orsola Sinisi (la Scighera) orsolasinisi@libero.it

ConnActionwww.connaction.tkconnaction@consorziosis.org

SOS Fornace http://www.sosfornace.org

Cinemaperto – http://www.cinemaperto.tk

Come da programma durante le due serate di proiezione il pubblico è stato invitato a votare il corto preferito con un numero congruo di monetine. Il vincitore di ogni serata si è portato a casa tutto il gruzzolo!

Venerdì @ Medionauta

1. Non chiamarmi zingaro 7 €

2. Il paradiso degli elefanti 6,70 €

3. Foodpower 6,66 €

4. Abitudini 6,30 €

5. Prima o poi vedrai 5,74 €

6. Bello, variabile, molto agitato 2,50 €

7. E-roads 1,36 €

8. A nessuno Importa 0,15 €

 

Sabato @ Scighera

1. Femminicidio 5 €

2. Pupache 3,92 €

3. Il pomodoro 3,22 €

4. Il sileno, o scimmia dalla barba bianca 3,20 €

5. Ritratto d famiglia 2,30 €

6. Buone azioni 2,22 €

7. Ruggine #1 1,20 €

8. Plastica 1 €

9. L’universo e’ infinito 0,89 € + 22 pence

10. Air crash 0,72 €

11. Prima declamazione 0,20 € + 20 pence

12. I’m a ladybug 0,08 €

Chi sei veramente?ti hanno mai guardato dritto negli occhi?hai mai provato a guardarti dall’esterno?rifletti?qual’è la tua metà oscura?

Come lo stesso volto con luci, angolazioni ed espressioni diverse può suscitare emozioni diverse nello spettatore e nell’attore.

Autore: Mattia Lopriore
Attrice: Giulia Mantovani
Durata: 4,28 minuti
Musica: Apparat – You don’t know me..
Formato: PAL 720×576  4:3

TtOlmUscBa_qual'è la grande diversità del privilegio?

La democrazia è una buona cosa.
La democrazia può essere una cosa buona.
Ma la "democrazia" è uno dei modi per tenere a bada la massa, è un'illusione, un'artifizio, che permette a chi ha sempre parlato di parlare e a chi è sempre stato zittito di star zitto, ma con l'illusione che anch'esso possa parlare.
Come si fa realmente a capire se una cosa ce la siamo guadagnata, con lotte, sacrifici, col tempo oppure ci è stata data come contentino, per tenerci buoni ed illuderci di aver raggiunto i traguardi delle "nostre" battaglie??__dal mio punto di vista non sarebbe nemmeno da chiederselo data la società che si è creata da quel momento, in ogni caso, dato che siamo sotto il "regime di una democrazia", ognuno è libero di avere la "sua" opinione, quindi rispondetevi.

Autore: Mattia Lopriore
Durata: 2,49 minuti
Musica: Max Ernst - Privileg
Formato: PAL 720x576 4:3

Nome del video: Dogma16=Paranoia35
Produzione: Fujikostudio
Testo esplicativo: Il lavoro sviluppato è costruito su due livelli alternati. Il primo vede una performer con la percezione azzerata collocata all’interno di una spazio asettico, mentre il secondo inserisce la stessa davanti ad un flusso di persone che scelgono di ignorarla. L’oggetto “essere umano” viene negato della propria identità attraverso la privazione delle parti del corpo che lo caratterizzano sensorialmente. Dal punto di vista semantico l’attrice assume una posizione di prostrazione nei confronti di ciò che ha davanti. A veicolare il messaggio l’enunciato: “BEAUTIFUL PEOPLE MAKE BEAUTIFUL THINGS – HORRIBLE PEOLPE MAKE HORRIBLE THINGS” scomposto all’interno della cromaticità del plexiglass. Il significato della frase discute la logica che stabilisce l’incapacità di scindere il ragionamento dal ragionante.